Hanoi

16.12.2011 23:18

Il primo contatto è stato pessimo, questa città non ha nulla a che fare con la calma e la gentilezz che caratterizza il popolo asiatico, e nemmeno con la frenesia di Bangkok.

è aggressiva, insistente, caotica, rumorosa, fastidiosa e infastidita, così poco disponibile.

attraversandola in autobus mi ritrovo a fissare una ragazza a mio avviso molto bella nella sua semplicità, con lo sguardo perso verso l'esterno. Mi volto verso il finestrino ed osservo a mia volta, cercando di scritare, capire quello che sta vedendo lei..mi chiedo cosa si provi ad avere dinnanzi quel paesaggioogni mattina, così semplice ed autentico , così differente dal nostro; ma forse semplicemente, come ognuno a casa propria, nemmeno loro riescono a vedere quello che di meraviglioso c'è all'esterno, semplice normalità.

Mi si insinua l'idea che quello che vedo io, quello che vivono loro, non debba essere poi così tanto diverso da quello che c'era in Italia fors 70 o più anni fa: la fioritura delle fabbriche, la fiorente agricoltura 'domestica', la vita semplice, l'emigrazione verso le città per poter, forse solo apparentemente, vivere meglio. Ma penso ci sia una differenza importante: loro hanno dalla loro la globalità multimediale e l'informazione che ne deriva, come uno sguardo sul futuro con la conseguente possibilità di poter evitare gli errori fatti dal popolo occidentale. Di questo ne è prova la forte contraddizione espressa dai segni di povertà, più o meno importante, che ognuno porta con sè, accostati all'immancabile cellulare di turno, o tablet anche, perennemente accostato all'orecchio se non picchiettato con le dita.. Eppure sembra che questa enorme possibilità loro non la vedano, di certo non la sfruttano: l'immondizia è ovunque, i metodi di lavoro antichi e pericolosi, la disponibilità verso il turista scarsa..

E poi entri in città, che ostenta una sfarzosità che non le appartiene, l'attenzione si disperede nei dettagli così grossolani , ma cerca di presentare grandi figure, monumenti..in realtà continua con la sua confusione ed è povera anche in questo..nulla che profumi di storia vissuta..

Solo al secondo giorno riesco a coglierne un po' l'essenza, è necessario primia abituare l'orecchio al grande rumore, il naso ai cattivi odori, la testa alle continnue richieste, il corpo al muoversi, anzi, al destreggiarsi nel traffico disordinato e sregolato. Distogliendo l'attenzione da quanto sopra Hanoi diventa bella..riesci a sentirne il respiro, il richiamo..la melodia della sua voce tra i banchi di frutta e verdura colorati, tra i manufatti o i lavori manuali, tra i venditori di strada e le botteghe..

è bella nelle abitudini della sua gente, nei loro visi e nei loro sorrisi, che ahimè sono poche volte rivolti ai turisti; è bella nella naturalezza asiatica del mangiare a bordo strada, tutti iniseme, nel dividersi i compiti, nelle genialità delle creazioni nate dalla mente..

Hanoi va metabolizzata e solo poi esplorata..